Il borgo di Salussola, in origine era attorniato di mura, e in alcuni casi di doppie mura e contrafforti.
Con l’avvento dei Savoia, e principalmente con l’avvento del Marchesato, sorsero nuove dimore e prese in auge la cultura della villeggiatura tra le vigne.
Il principe Tomaso Francesco di Carignano marchese di Salussola, aveva la cultura della villeggiatura tra le vigne, tanto da costruirsi un palazzo e piantumare una vigna sui suoi terreni, che ancora oggi sono nominati ” Vigna del Principe “.
Le mura di difesa non servivano più, oramai superate dalla tecnica militare, furono demolite o inglobate, e su di esse si edificarono nuove dimore, mentre i vicini pendii collinari furono terrazzati, e fu piantata la vigna.
Dove non furono completamente demolite, furono adattate a rinforzi del terreno, e le restanti pietre riutilizzate per i terrazzamenti.
Il tratto maggiore, di quello che resta della cinta muraria, corre proprio sotto i ruderi del castello recinto, ma il tratto di mura meglio conservato, scorre a ovest della Porta Urbica Inferiore: la muratura è di ciottolo a spina di pesce (spesso molto regolare), con corsi orizzontali di mattoni.
Il Gabotto ci parla di “ avanzi di fossati e bastioni sostenuti da grosse muraglie di pietre sovrapposte senza cemento, ben conservate con le loro scarpe ”.
ll Conti nota che non è facile il riconoscimento di tutti i tratti superstiti della cinta muraria in questa zona, poiché alcuni sono stati incorporati nei muri di terrazzamento della collina.
Ancora meno rimane delle mura a est del borgo.
Forse, parti di esse sono rimaste nell’alta parete di ciottoli, a spina di pesce, in fondo al vicolo Vietta, che si inoltra da Via Generale Bignami all’ angolo di Via Pietro Micca.
Potrebbe trattarsi di un’abitazione civile, ma la muratura non è quella delle case medioevali di Salussola: qui c’è più malta, e i ciottoli sono più piccoli.
Altri reperti murari si possono ancora vedere nelle vicinanze dell’ex Porta Urbica Superiore.