La chiesa della Confraternita di san Nicola già di san Giacomo maggiore

La chiesa della Confraternita di san Nicola già di san Giacomo maggiore. La chiesa di san Nicola da Tolentino, edificata dentro al borgo, è una costruzione a navata unica tuttora esistente, di cui non si conosce l’epoca della sua edificazione, tuttavia come dimostra la parte inferiore dell’edificio, dovrebbe essere molto antica.
Fu sede della confraternita di san Nicola e dell’arciconfraternita della Madonna della Cintura.
Non esistono notizie anteriori alla seconda metà del XVI secolo.
Nei secoli XVI e XVII, la chiesa non era dedicata a san Nicola ma a san Giacomo Apostolo.
Sarà poi in seguito alla ricostruzione del XVII secolo, che San Giacomo cederà il posto al titolare della Confraternita e di esso non si parlerà più.
Negli anni 1570 e 1574 aveva ancora un solo altare staccato dal muro, il pavimento in pessime condizioni e le pareti da imbiancare.
Le Visite Pastorali del primo seicento la descrivono con i muri grezzi, priva di volta e ricoperta da un assito mal sagomato.
Doveva essere una costruzione assai antica, anche se di modeste proporzioni, dato che non essendoci spazio per il coro dietro l’altare, i confratelli erano stati costretti a costruirlo, a modo di tribuna, sopra la porta d’entrata.
La vecchiaia della costruzione si faceva ormai sentire, tanto che la chiesa si doveva ricostruire.
I lavori dovettero iniziare dopo il 1620 e durare parecchi anni.
Però tutti questi lavori di ricostruzione non furono eseguiti sempre a regola d’arte, poiché a distanza più di un decennio la nuova chiesa minacciava già di cadere.
I lavori di rifinitura durarono per molto tempo, lo attestano un elenco del 1627 e altri datati 1632-33.
Nel 1643 si affidava la costruzione della prima cappella laterale, dedicata alla Madonna della Consolazione, detta più comunemente della Cintura.
La cappella sorse in seguito all’aggregazione della Confraternita di San Nicola alla compagnia della Madonna della Cintura di Bologna, avvenuta il 1 gennaio 1641.
I lavori ebbero però inizio solo nel 1645.
Negli anni 1654-55 veniva costruita la seconda cappella laterale, dedicata ai santi Gervasio e Protasio.
Il 18 giugno 1655, il pievano di Salussola don Bernardo Cerrutti, procedeva al rito della benedizione e il giorno seguente festa dei Santi Titolari, celebrava in essa la prima Santa Messa.
Nel 1660-62 si lavorava già alla sistemazione della facciata, se del 12 maggio 1695 è datata una fattura per la fornitura di due colonne del porticato.
Nel 1698 si attesta che il campanile è una costruzione assai modesta e si trovava sul tetto della chiesa.
Intanto nell’interno della chiesa si portavano a termine altri importanti lavori.
Risale al 10 agosto del 1722, il contratto con cui Giovanni Battista Bosco, di Salussola, riceveva l’ordine di scolpire gli stalli del coro della Confraternita e che attualmente sono nella parrocchiale di Campore-Falcero.
Ma il Bosco non portò mai a termine l’opera, perché morì.
Del 1742 è il primo progetto per la realizzazione del campanile, del 1743 sono le convenzioni per le fondamenta e del 1749 è la visita al campanile vecchio, che verrà demolito nel gennaio del 1750.
I lavori di ricostruzione del campanile dovettero aver inizio solo dopo il 1760.
Dismesso il vecchio altare in legno e addossata alla parete alta del coro la grande dossale scolpita in legno a forma conica, ancora esistente e collocatovi anche il tabernacolo, nel 1757, con l’introduzione degli altari “alla romana”, è eretto l’altare maggiore in marmo.
E’ in sostituzione del precedente in legno, costruito da Francesco Maria Giudice e Francesco Maria Buzzi di Viggiù, abitanti a Vercelli.
Si costruirono ai lati due prolunghe a forma di quinte, pure in marmo, per impedire la visione del coro dei confratelli.
Nel 1767 i muri della chiesa si trovavano ridotti in cattivo stato, a causa di una forte umidità, che emanava dal pavimento, i lavori di risanamento furono eseguiti solo nel 1771.
Gli ultimi lavori di restauro di un certo rilievo, apportati alla chiesa di san Nicola, risalgono al 1888, i lavori consistettero nella riparazione dei muri e in una nuova tinteggiatura, con lesene a finto marmo, come ancora oggi esiste.


blogger    claudio.circolari@salussola.net


 

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