La nuova chiesa di san Secondo martire
⫸ La nuova chiesa di san Secondo martire. L’erezione della nuova chiesa di San Secondo va collocata tra il 1619 e il 1636.
Nel 1654, si hanno notizie su una dotazione fatta da Gio. Domenico e Domenico Lacchia, al fine di formare una dote per stipendiare un cappellano.
Durante la Visita Pastorale del 1661 dalla descrizione del nuovo oratorio emerge che è un edificio di modeste proporzioni, ad una sola navata, con volta soltanto nel coro e con semplice tetto nel resto, con un unico altare, ornato di una tela, rappresentante la Madonna con san Bernardo e san Secondo.
L’oratorio non era consacrato, ma soltanto benedetto ed era già officiato nelle domeniche e feste da un cappellano, stipendiato dai frazionisti, e con le offerte delle decime al tempo della mietitura e della vendemmia.
Si esortavano i frazionisti a portarlo a termine, il che fu fatto nel 1665, come appare da un libretto dei conti di tale anno.
La Visita Pastorale del 1667 trovò l’oratorio poco dotato di paramenti e ordinò al cappellano di celebrare non solo la Messa, ma di tenere anche la Dottrina Cristiana tutte le feste.
In seguito si costruì anche una sacrestia e un piccolo campanile così come la descrive la Visita Pastorale del 1748.
Al 1751 risale il primo libro dei conti dell’oratorio e alla fine di esso si trova un “ Catalogo de Mobili stabili che dai Signori Priori pro tempore di questo Cantone di S. Secondo si sono fatti fare principiando dal anno1747 “, di cui riportiamo i più importanti:
“ Nel 1747… si comprò il Calice d’argento con una patena e si spese £. 150…; nel 1752… si fece fare il Confessionale ; nel 1758 li M.to Rev. di Padri Barnabiti di San Cristoforo di Vercelli fecero regallo a quest’Oratorio delle due reliquie in argento…; nel 1759 fu Priore il M.Ill.e e M.Rev.do Padre di San Cristoforo il D. Amedeo Olgiati di Vercelli, il quale fece fare la guardaroba della Sacrestia …; nel 1764… si pagò il Raggio d’argento comprato dal Priore nel 1763 …; nel 1769 si comprò il Baldacchino e piede stallo ; nel 1774 fu Priore Gio. Domenico Mazzolina il quale cominciò la Navata verso levante o Fiollino, nel 1776 fu Priore Gio. fu Pietro Maria Canotto, il quale fece terminare la Navata verso il Fiolin e nel medesimo anno Ill.° Cavaliere Giuseppe Maria Avogadro di casa nova fece mettere li vetri al ultima finestra…; nel 1783… si fece stabilire la facciata del Oratorio da Mastro Pero e Mastro Dominico Cat di Mongrando…; nel 1787… si fece si fece fare una donzina di Candelieri argentati dal Serpentiè d’Andorno e del Cantone detto Sajano e si spese £. 54; nel 1789 essendo Priore Giuseppe fu Fran.co Canotto si principiò il Campanile dietro la Sacristia e nelle fondamenta si spese £. 103,10 …”.
Da questi dati appare che la sacrestia si trovava tra la navata laterale a sinistra entrando e il campanile.
Quest’ultimo fu portato a termine solo nel volgere di un secolo.
Al 1790 risale un’ “ Istruzione da osservarsi per l’elevazione del Campanile di trabucchi 4 da farsi sulle fondamenta già esistenti a beneficio della Chiesa di S. Secondo “.
La prima pietra era stata posta da Pietro Canotto il 17 agosto 1789, come appare da una lapide murata alla base.
Nel 1814 si pagavano £.150 al maestro Lorenzo Chiorino “ per l’elevazione di un trabucco del campanile “.
Fu ultimato e ornato di guglia solo nel 1882 a spese dei coniugi cav. Dionigi e Adila Avogadro di Casanova.
Nella relazione del parroco di Salussola del 1820 si legge: “ L’Oratorio di S. Secondo esistente nel cantone sotto la denominazione del medesimo Santo.
Viene tenuto mediocremente bene.
Vi ha un solo altare, è amministrato dal priore e sotto priore eletti annualmente dai particolari di quel Cantone.
I redditi del medesimo servono per mantenere il cappellano, il quale colà celebra la Messa …“.
Negli anni immediatamente successivi si costruì un secondo altare nell’unica navata laterale edificata fin dal 1744 e fu dedicato a San Mauro ed era già esistente nel 1830.
Nel 1836, in occasione della sua erezione a parrocchia, la chiesa fu così descritta: “ … abbiamo visitato la Chiesa sudetta… propria di tutto il Cantone e l’abbiamo riconosciuta di sufficiente capacità per la popolazione di questo Cantone “.
La sua elevazione a parrocchia portò alla costruzione del fonte battesimale, la cui cassa fu scolpita da Lorenzo Scaglia di Dorzano.
Il 19 febbraio 1837 si constatava che si era “ fatto acquisto d’un pulpito assai pulito e già fatto allogare a suo luogo, il quale resta pressoché inservibile per mancarvi il Cielo, che tramandi abbasso la voce “, inoltre che nell’anno precedente si era “ fatta costruire l’orchestra in Chiesa mediante le pie largizioni di diversi particolari “.
Nel 1842 si costruì anche un nuovo altare maggiore, che fu lavorato a finto marmo dallo stuccatore Antonio Fissotto di Mongrando; nel 1864 si acquistavano dall’indoratore Rosso un trono per l’esposizione del SS. Sacramento e dieci candelieri e nell’anno seguente si spendevano £. 211,80 “ al Negoziante in arredi di Chiesa Giacomo Morera in Novara per prezzo di baldachino da collocare sopra l’altare “.
Nella seduta del 30 aprile 1882 l’arciprete ricordava “ la generosa ed affettuosissima liberalità con cui in ogni tempo la nobile famiglia Casanova ha sempre protetto e beneficato in varie guise gli abitanti di questa parrocchia e discendendo agli attuali Nobili Signori della Cabianca Ill.mi Cavaliere Dionigi e Contessa Adila d’Angrogna loro rammenta la premura divota colla quale dotarono la Chiesa Parrocchiale dio arredi sacri e più specialmente favorirono questi terrazzani col procurare loro l’inestimabile ricchezza d’un dono d’acqua potabile che provvede a tutti i loro bisogni dell’economia domestica.
Richiamando l’attenzione dei suddetti della magnifica risoluzione a cui i prelodati Coniugi Avogadro di Casanova sono venuti in sul fine dello scorso anno, di concorrere cioè largamente con apposite offerte allo scopo di ampliare la Chiesa Parrocchiale mediante la costruzione di una seconda navata e l’innalzamento del campanile “.
Si fece stendere un progetto e un preventivo dei lavori dal maestro Alberto Perazzone di Salussola, che comportavano la spesa di £. 4.000, che fu interamente sostenuta dai coniugi Avogadro.
Dopo la costruzione della terza navata della chiesa, la contessa Avogadro di Casanova fece edificare nel 1899-1900 a proprie spese anche un nuovo presbiterio, una nuova sacrestia dal lato opposto di quella antica, i tre altari in marmo bianco, dedicati a san Secondo, alla Madonna e a San Giuseppe, come pure fin dal 1881 aveva donato le tre campane del campanile.
I lavori dell’ultimo ampliamento della chiesa furono eseguiti dal maestro Luigi Canati di Cavaglià, su disegno del geometra Federico Pistono di Mongrando.
Il 10 giugno 1900 si deliberava “ di far decorare tutta la Chiesa parrocchiale affidandola alli Sigg.ri Maffiotti Romeo e Gallo Rosso Giovanni nella somma di lire seicento e dieci “.
La facciata ebbe la sistemazione attuale nel 1936 in stile neoromanico, con mattoni a vista e con ampio portico, sorretto da antiche colonne di pietra.
L’interno fu adattato alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II.
L’unico oggetto di valore conservato in questa chiesa è il grande Crocifisso ligneo dell’altare maggiore, che risale al secolo XVII e proviene dalla sacrestia della chiesa parrocchiale di Dorzano.
Da Parrocchia a Rettoria – Dopo la ricostruzione dell’abitato di San Secondo nella posizione attuale, i frazionisti edificarono all’inizio del XVII secolo un oratorio in mezzo alle loro case, sempre dedicato all’antico Patrono, che dotarono di numerosi terreni, che permisero verso la metà del secolo il mantenimento di un cappellano festivo.
Questa situazione si protrasse fino al 1836, quando la cappellania fu trasformata in parrocchia.
Il 13 gennaio 1836 gli amministratori della chiesa, radunati nella casa parrocchiale di Salussola Monte davanti al Vicario Generale Lorenzo Bona, fondavano la dote della nuova parrocchia.
Il 16 aprile 1836 Monsignor Gio. Pietro Losana erigeva la nuova parrocchia, smembrandola dalla chiesa di di Salussola.
I confini della nuova parrocchia compresero anche il Brianco, i nuclei di Chiappara e Campasso e con decreto del 1° maggio 1837 monsignor Losana aggregava a San Secondo anche la cascina san Giorgio.
Primo parroco fu nominato il cappellano e benefattore Don Giuseppe Domenico Lacchia.
Oggi dopo la morte dell’ultimo parroco, Don Ettore Salino, la parrocchia è divenuta rettoria dell’antica chiesa matrice, la chiesa parrocchiale di santa Maria Assunta a Salussola Monte.
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