L’armadio della terza sacrestia

L’armadio della terza sacrestia. [ Bartolomeo Termine 1686 ] Nel 1686, il 27 giugno, venne affidato allo scultore Bartolomeo Termine di Zumaglia, ma abitante a Biella, l’esecuzione di un grande armadio, in legno di noce, da collocare nella terza sacrestia della pieve di santa Maria Assunta. Dal progetto iniziale all’esecuzione, ben poche furono le varianti e ne uscì un’opera barocca veramente degna del grande scultore biellese. L’opera è formata di tre parti, la credenza inferiore con la mensa, i credenzini superiori e le due torri laterali. Le sculture della parte inferiore e delle due torri sono state eseguite in piatto rilievo, creando un forte contrasto, quasi si trattasse di due lavori diversi, con i pannelli centrali. I pannelli dei credenzini dell’alzata, in pratica dei piccoli armadi sopra la mensa, sono stati scolpiti in alto rilievo e raffigurano fatti della vita di Cristo e della Vergine. La credenza presenta inferiormente quattro ante quadrate, con intagliati a bassorilievo, nel tondo centrale, dei simboli biblici: una città cinta di mura simile a Salussola, forse Gerusalemme, l’hortus conclus, la fontana della vita, e una torre, forse di Babele o di Davide. La parte superiore della credenza, contigua con il piano della mensa, termina con quattro cassetti frontalmente contornati di forme vegetali e intervallati da cinque teste di leone. L’alzata, la parte superiore della credenza, presenta anch’essa cinque cassetti a motivi vegetali uguali, ai sopraddetti ma più piccoli, e cinque motivi angolari, con pannelli intagliati ad alto rilievo raffiguranti la Natività della Vergine, la Vergine al tempio, la Natività di Gesù, la Presentazione al tempio di Gesù, e la Fuga in Egitto, e intervallati da colonnine tortili con capitello e base decorata da una palmetta. L’architrave presenta delle cimase a volute e dei putti a tutto tondo. I due armadi laterali presentano, frontalmente, tre cornici quadrangolari decorati con fiori e frutti intagliati, e all’angolo una doppia lesena ornata da un viticcio, e in alto da una testa cherubica. Di grande impatto visivo sono gli alberi di limoni addossati alle pareti delle torri, come le statue lignee sovrastanti, che rappresentano l’Annunciazione.


blogger   claudio.circolari@salussola.net


 

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