Le reliquie
⫸ Le reliquie. Molti storici avevano tradotto, erroneamente dai testi latini, in Ventimiglia la zona del martirio di Secondo, che era un soldato della legione Tebea, accorpata alle truppe romane durante l’espansionismo verso il nord Europa.
Più attente riconsiderazioni storiche hanno trovato in Vittimulo/a il luogo del martirio di San Secondo e anche il luogo dove inizialmente vi fu sepolto.
Durante il saccheggio e l’incendio che distrusse Vittimulo/a, le spoglie del Santo sparirono, le troveremo più tardi presso l’abbazia della Novalesa (To).
Durante la calata invasiva nordica in Italia, furono trasportate dai monaci a Torino.
Qui vi fu eretta una apposita chiesa ora distrutta, e in seguito ospitate presso l’attuale cattedrale di san Giovanni Battista.
Spento l’eco invasivo, non restava che ricostruire e restaurare, i monaci rientrarono alla Novalesa e portarono con sé solo una parte della reliquia; quello che restava del cranio.
Anche la chiesa di Novalesa fu profanata, tanto che dopo la ricostruzione, i monaci chiamarono il delegato pontificio per la sua riconsacrazione, e il delegato era il vescovo di Ventimiglia, Panteio.
E per ringraziarlo gli fu donata la preziosa reliquia.
Questa è la vera storia delle reliquie di san Secondo; nella cattedrale di Ventimiglia si venera parte del cranio e in quella di Torino le ossa del corpo.
A Ventimiglia, il Santo è ancora oggi il patrono della città e della diocesi; l’amministrazione comunale partecipa in forma ufficiale alle funzioni in cattedrale presenziate dal vescovo locale.
A Torino le spoglie sono ospitate in un altare laterale di destra.
blogger claudio.circolari@salussola.net